mercoledì 8 ottobre 2014

Il nostro tempo

Il tempo può esserci nemico, se siamo abituati a guardare al domani con obiettivi troppo alti e con una lista infinita di cose da dover fare, pensando che ci sentiremo più fieri di noi stessi solo se avremo rispettato esattamente ciò che ci eravamo prefissati, e soprattutto nei tempi previsti.
Il tempo è beffardo, ci scivola velocemente tra le dita quando meno vorremmo e rallenta pesantemente nei momenti in cui stiamo male.. negli stati d’ansia, nel disagio, nel dolore. Quando ci costa un’enorme fatica restare a contatto con noi stessi il tempo non passa mai. In questi casi è beffardo davvero.. ma è anche estremamente importante: ci costringe ad ascoltarci.

I secondi scorrono lenti, tutto si fa pesante, difficile. Vorremmo accelerare, correre, scappare dalla nostra parte più buia e rifugiarci nella ricerca frenetica di facili riempitivi.. d’altronde, siamo abituati costantemente a trovare delle alternative a noi stessi, certi che ci sarà pur un modo per continuare a fuggire.. a volte però, e aggiungerei per fortuna, questo non è possibile. A volte, qualcosa ci costringe a restare.
Dilatandosi, lo scorrere del tempo afferra il dolore e gli impedisce di camuffarsi.
In alcuni momenti, anche se non vogliamo, il tempo a disposizione è lì solo per noi.
Come uno specchio ci obbliga a guardarci dentro e a riflettere.. a chiederci come stiamo veramente. Senza finzioni. E allora è inevitabile stare con noi stessi, provare ad entrare nel nostro dolore e nella sofferenza. Le vie di fuga stavolta non ci sono.

Eppure, anche quando ci assale lo sconforto, non siamo soli. Anche se fatichiamo a riconoscerla, qualcosa ci rimane accanto. Uno spiraglio, un appiglio.. è la nostra anima, la nostra guida interiore. Vuole ricordarci quanto siamo importanti e quanto meritiamo di ascoltarci, di darci la giusta attenzione.
 
Dobbiamo essere grati al tempo, poiché costringendoci a stare ci permette di conoscerci, e quindi di distinguere, un po’ alla volta, ciò che facciamo solo per tentare di fuggire da qualcos’altro, e ciò che invece scegliamo di fare.
Da nemico, il tempo può diventare un buon alleato, anche se non ce ne rendiamo conto. Alleniamoci a riconoscere come ci comportiamo ogni giorno e come gestiamo l’affiorare della nostra parte più profonda.. quante volte scappiamo e quante invece ci fermiamo ad ascoltarla? E’ utile iniziare e rifletterci.. Facciamolo per noi.
Prendendoci tutto il tempo che ci serve.



 
"Chi non vuole il male non ha la possibilità di salvare la propria anima dall'inferno. Egli resta, è vero, nella luce del mondo superiore, ma diventa l'ombra di se stesso. E la sua anima languisce nel carcere dei demoni. Così gli si è creato un contrappeso che lo limiterà per sempre. A lui resteranno irraggiungibili le sfere superiori del mondo interiore. Egli rimane dov'era, anzi arretra."
 
[Jung, Il libro rosso]
 
 
 

TI AUGURO TEMPO

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.

Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.

Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.

Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull'orologio.

Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.

Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.

Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.

Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.

                                                                      [Elli Michler]
 
 
 
 

martedì 4 febbraio 2014

Amare noi stessi

Il viaggio continua..
Verso la nostra vera natura. Alla ricerca dell'anima.
Non è un percorso facile, nè privo di salite ed enormi sofferenze, ma lo ritengo necessario. Dobbiamo iniziare a conoscerci veramente, accettarci e fare pace con noi stessi. Ciò è possibile solo amandoci, a partire dai nostri peggiori difetti: è indispensabile nutrire la nostra anima di tutto l'amore che abbiamo, ascoltarla e rispettarla ogni giorno, per farci poi guidare da lei lungo la strada della vita. La nostra vita.
In armonia con noi stessi e con profondo amore.


 
"L'uomo dovrebbe vivere secondo la propria natura; dovrebbe prima di tutto sforzarsi di conoscere se stesso, per poi vivere in armonia con la propria verità.
[...]
È importante essere quello che siamo; scoprire la nostra individualità, quel
centro della personalità che è equidistante sia dalla coscienza sia dall'inconscio; dobbiamo proporci come meta quel punto ideale verso il quale sembra volerci dirigere la natura. Solo a partire da quel punto è possibile soddisfare i nostri bisogni."

                                                           [C.G. Jung]


 
"Conosci te stesso. Possiedi te stesso. Trasforma te stesso."

                                                          [R. Assagioli]



 

mercoledì 22 gennaio 2014

In viaggio

Dov'è l’anima quando ci si sente sprofondare nell’abisso più nero?
Dov’è la luce quando il buio ci avvolge con il suo manto cupo e pesante?
Dov’è il calore che dovrebbe diffondersi proprio dal profondo di noi stessi?

A volte l’anima sembra averci abbandonati; lo sentiamo quando perdiamo il senso di noi stessi, non sappiamo più chi siamo né cosa vogliamo, davanti a noi solo immagini di pesantezza e fatica. Siamo sfiduciati, e ormai tutto ciò che accade ci opprime al punto da costringerci a fermarci anziché progredire.

Ecco, credo che la nostra anima in realtà ci stia chiedendo di fare questo.
Fermarci. Prenderci spazio e tempo. Stare con noi stessi. Ascoltarci. Viverci.
Non se n’è andata, è sempre dentro di noi ed è pronta a guidarci se sappiamo ascoltarla e cogliere i suoi suggerimenti. Nei momenti più difficili lei ci chiede di stare, non scappare. E’ con noi per aiutarci ad entrare nell’abisso della nostra tristezza interiore, è una guida preziosa, un’alleata fidata; ci sta dicendo che anche nei momenti più bui è importante non perdere la fiducia di ritrovare luce e calore.

Il viaggio dentro noi stessi si presenta lungo e faticoso, gli ostacoli sono tanti e le difficoltà enormi, però è un viaggio fondamentale e necessario. Oserei dire inevitabile. Non si può scoprire la nostra più vera essenza se non entrando pienamente anche nella sofferenza e nel dolore. Noi per primi non saremo mai del tutto sinceri con noi stessi finché non ci concederemo tempo e spazio per ascoltare pienamente il nostro stare male. Altrimenti continuiamo a vivere in una realtà illusoria che però ci arricchisce solo apparentemente, e anche le relazioni con gli altri perdono di spontaneità e naturalezza.

Non ho dubbi: affrontare il dolore fa male. Malissimo. Sarebbe molto più comodo fingere che vada tutto bene e restare al riparo in superficie. Però sono convinta che solo toccando il fondo si possa veramente risalire, con più forza e consapevolezza di sé: alla fine del viaggio la ricompensa è una rinascita esistenziale che porta alla luce la nostra più vera autenticità.

Quindi, proprio quando ci sentiamo soffocare e la pesantezza ci invade, è il momento di fermarsi e prendersi il tempo di guardare dentro noi stessi. Fidiamoci della nostra guida interiore, che pur continua ad esistere ed è al tempo stesso compagna di viaggio e meta ultima del nostro percorso.


Non arrendiamoci, ma prepariamoci a partire.

martedì 21 gennaio 2014

Anima mia

"Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s'affonda nell'acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà

anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell'arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi piano piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia."


                                                       [Nazim Hikmet]



venerdì 17 gennaio 2014

Pioggia

Lascio andare le parole per vedere dove mi conducono. Dove mi portano, cosa vogliono dirmi. Molto spesso è così. Di fronte al foglio bianco non so mai di che cosa si riempirà, ma fiduciosa mi lascio guidare. So che mi posso fidare di loro, perché con tatto e dolcezza mi aiutano ad esplorare nel profondo di me stessa, a sentire, a dare un senso e una realtà a quello che altrimenti mi è difficile definire.
Fidiamoci delle parole, e di quello che hanno da dirci: aiutano a fare un po’ di ordine nel caos della nostra interiorità.
 
Oggi le mie parole si fanno influenzare dall’esterno: piove, sento il rumore continuo della pioggia e delle macchine sull’asfalto bagnato. All’inizio è una distrazione, ma con il passare del tempo diventa un piacevole sottofondo.. in questa sintonia con l’esterno lascio andare i pensieri, che partono proprio dalla pioggia. Non posso non pensare alla pioggia come purificazione. Si, perché inevitabilmente la pioggia pulisce, abbassa i livelli di smog, rende l’aria più limpida, lava ciò che incontra portandosi via polvere e sporco. E’ una vera  e propria purificazione, e ciò avviene in maniera spontanea e regolare, fa parte del mondo della natura in cui tutto ha un senso. Accade perché ce n’è bisogno. Ma che ne è della nostra purificazione interiore? Di quanta pioggia abbiamo bisogno per pulirci da tutto ciò che ci tormenta? E’ di per sé già molto difficile fare luce sul nostro sporco interiore.. ma quanta ulteriore energia richiediamo a noi stessi pretendendo di eliminarlo con la stessa facilità in cui un cielo nero e cupo viene ripulito da un passeggero temporale estivo?
Credo che un passo importante da fare sia provare a lasciar scorrere. Senza esigere troppo da noi stessi. Proprio come accade in natura, anche in noi arriverà la pioggia, se impariamo a fidarci delle nostre risorse e delle nostre potenzialità. Scorrendo, le gocce d’acqua ci purificheranno da ciò  che non ci fa star bene e innaffieranno la nostra anima, preparandoci ad una nuova fioritura. La quiete dopo la tempesta è un processo naturale e ha uno scopo; nulla accade per caso. Impariamo a fidarci degli eventiAffronteremo meglio le tormente e saremo più pronti a far germogliare un nuovo fiore.
Fidiamoci di noi e della nostra anima. 
Così come possiamo fidarci delle parole.
 
 
 
“La pioggia è un compiangere quel che è morto in me, un pianto che precede la deposizione e la rinascita. La pioggia è fecondazione della terra. Genera il grano nuovo, il giovane Dio che germoglia.”
[C. G. Jung, Il libro rosso]

mercoledì 15 gennaio 2014

Essenza

Scrivere è lasciare andare i pensieri come vengono, lasciarsi andare per poi scrivere di anima. Anima è tutto ciò che c'è in noi, che sentiamo dal profondo, che ci nutre, che ci fa vivere. Anima è spontaneità, leggerezza, autenticità, essenza.
Ecco, su questo voglio soffermarmi. Sulla nostra unicità, la nostra ricchezza interiore, quell'universo immenso che è il nostro mondo interno, e che solo noi realmente conosciamo. Appartiene solo a noi, alla nostra più profonda intimità, e a noi spetta il compito di farcene carico.
L'anima è lì. Lì, in fondo, dove tutto sembra oscuro e impenetrabile e a volte ci spaventa, proprio lì è necessario provare ad andare, perché è lì che si trova l’anima. La nostra parte più bella e immensa, la nostra luce, la nostra guida spirituale. Se ci fidiamo di lei, ci condurrà sulla strada verso noi stessi. Verso la nostra vera essenza.

Tante sono le parole per arrivare all’anima. Usando le parole e il loro forte potere è possibile provare a scorgerla, accarezzarla, farla uscire un po’ alla volta dal suo guscio e darle valore. Tutto il valore che si merita.
 
Tutto il valore che noi meritiamo.