venerdì 17 gennaio 2014

Pioggia

Lascio andare le parole per vedere dove mi conducono. Dove mi portano, cosa vogliono dirmi. Molto spesso è così. Di fronte al foglio bianco non so mai di che cosa si riempirà, ma fiduciosa mi lascio guidare. So che mi posso fidare di loro, perché con tatto e dolcezza mi aiutano ad esplorare nel profondo di me stessa, a sentire, a dare un senso e una realtà a quello che altrimenti mi è difficile definire.
Fidiamoci delle parole, e di quello che hanno da dirci: aiutano a fare un po’ di ordine nel caos della nostra interiorità.
 
Oggi le mie parole si fanno influenzare dall’esterno: piove, sento il rumore continuo della pioggia e delle macchine sull’asfalto bagnato. All’inizio è una distrazione, ma con il passare del tempo diventa un piacevole sottofondo.. in questa sintonia con l’esterno lascio andare i pensieri, che partono proprio dalla pioggia. Non posso non pensare alla pioggia come purificazione. Si, perché inevitabilmente la pioggia pulisce, abbassa i livelli di smog, rende l’aria più limpida, lava ciò che incontra portandosi via polvere e sporco. E’ una vera  e propria purificazione, e ciò avviene in maniera spontanea e regolare, fa parte del mondo della natura in cui tutto ha un senso. Accade perché ce n’è bisogno. Ma che ne è della nostra purificazione interiore? Di quanta pioggia abbiamo bisogno per pulirci da tutto ciò che ci tormenta? E’ di per sé già molto difficile fare luce sul nostro sporco interiore.. ma quanta ulteriore energia richiediamo a noi stessi pretendendo di eliminarlo con la stessa facilità in cui un cielo nero e cupo viene ripulito da un passeggero temporale estivo?
Credo che un passo importante da fare sia provare a lasciar scorrere. Senza esigere troppo da noi stessi. Proprio come accade in natura, anche in noi arriverà la pioggia, se impariamo a fidarci delle nostre risorse e delle nostre potenzialità. Scorrendo, le gocce d’acqua ci purificheranno da ciò  che non ci fa star bene e innaffieranno la nostra anima, preparandoci ad una nuova fioritura. La quiete dopo la tempesta è un processo naturale e ha uno scopo; nulla accade per caso. Impariamo a fidarci degli eventiAffronteremo meglio le tormente e saremo più pronti a far germogliare un nuovo fiore.
Fidiamoci di noi e della nostra anima. 
Così come possiamo fidarci delle parole.
 
 
 
“La pioggia è un compiangere quel che è morto in me, un pianto che precede la deposizione e la rinascita. La pioggia è fecondazione della terra. Genera il grano nuovo, il giovane Dio che germoglia.”
[C. G. Jung, Il libro rosso]

3 commenti:

  1. ma.. Grazie a te GIULIA!
    http://www.youtube.com/watch?v=xJiNp0xTRn0

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  2. Cara Giulia, grazie per aver aperto questo blog! Anche a me piace scrivere di tanto in tanto e la curiosità che mi hai messo addosso mi ha fatto aprire questa pagina e venir voglia di leggerti e risponderti..
    Interessante l'aspetto della purificazione e dell'acqua descritto da te, ha un che di rituale e il Battesimo dei cristiani ne è l'esempio, così come l'immersione nel Gange degli induisti; davvero profonda anche la tua domanda 'Di quanta pioggia abbiamo bisogno...?"! Io dico.. TANTA!! Ma provo a risponderti al pezzo successivo: tu scrivi di lasciar scorrere, fidandoci che la pioggia arriverà.. e se invece la pioggia, invece di aspettarla, la cercassimo quando ne sentiamo il bisogno? Io credo che a forza di lasciar scorrere, e aspettando la pioggia, diventeremmo aridi, arsi; forse sarebbe più utile condividere con qualcuno gli eventi che ci capitano, raccontarsi agli altri, per poter trovare la pioggia... in un certo senso, DIALOGARE!
    Oggi, la pioggia che ci manca sono le relazioni autentiche, vere, sentite, sincere; ormai tutto è mediato da interfacce che ci fanno credere di essere altro.. e intanto ci inaridiamo!
    Immergerci nelle relazioni credo sia un bel cercare la pioggia per lavarci di dosso lo sporco che ci viene propinato dalla nostra società!
    Alla prossima, cara Giulia!
    Un abbraccio
    Bobo

    PS: sulla metafora dell'acqua, ti consiglio un film: 'Corpo celeste'.. ammetto, è un po' di parte 'cristiana', ma alcune scene parlano di purificazione!! ; )

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    1. Hai proprio ragione, quello di cui avremmo maggiormente bisogno è proprio immergerci nelle relazioni.. più di quanto ci illudiamo quotidianamente di fare. La difficoltà è essere veramente autentici.. purtroppo, come dici anche tu, questo continuo e sempre più ampio mondo virtuale ci limita.. ci sta creando maschere dietro le quali apparentemente ci sentiamo protetti, ma che in realtà ci allontanano sempre di più dalla nostra vera essenza, da noi stessi. Quindi, come fare per ritrovarci? Io dico.. iniziare a cercare l'altro attraverso un contatto vero, meno virtuale e più reale.. a volte penso amaramente che possa essere solo un'illusione in questa società in cui tutto procede verso il distacco e la finzione, ma perché non provarci davvero? Magari qualche goccia di pioggia inizia sì a scendere. :)

      Grazie!!

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